Buono scuola e reclutamento diretto nei programmi del PdL

07.02.2013 15:17
 

di P.A.

Da Tecnica della Scuola

07/02/2013

 

A dirlo è l’on. Centemero in una intervista: “Siamo convinti che le famiglie debbano poter scegliere la scuola che ritengono più vicina ai bisogni formativi dei figli e per questo crediamo che il sistema del buono scuola, già sperimentato in Lombardia, debba essere esportato in tutta Italia”
L’on. Elena Centemero, responsabile nazionale Scuola del Pdl, esplicita meglio, in una intervista, quanto nel programma elettorale del suo partito non è del tutto chiaramente espresso: buono scuola a tutti i cittadini per scegliersi la scuola che si vuole. E poi continua: “La scuola è pubblica, ossia di tutta la comunità. E il nostro sistema integra bene istituti pubblici e paritari. Il Pdl ha sempre sostenuto, e continuerà a sostenere, la libertà di scelta delle famiglie. Lo abbiamo fatto in modo concreto, attraverso il buono scuola e la dote scuola. E soprattutto lo abbiamo fatto garantendo in Parlamento il mantenimento dei finanziamenti alle scuole non statali e con una dura opposizione all’applicazione dell’Imu. Nella prossima legislatura interverremo ancora in questa direzione, perché vogliamo rendere certi e stabili i finanziamenti e mettere a sistema il buono scuola. Infine, per dare piena e concreta attuazione al principio europeo dell'occupabilità, intendiamo rafforzare e potenziare il raccordo tra scuola e mondo del lavoro e tra impresa e università , così da garantire una forte qualificazione professionale dei nostri studenti e la spendibilità all'estero dei titoli conseguiti”.
E a proposito dei concorsi. Afferma: “Si dovrà poi ragionare sulle modalità di svolgimento di questi concorsi e soprattutto sulla possibilità che le scuole, in rete, possano scegliere i docenti”. Scelta dei docenti da parte di scuole o di rete di scuole, che è inserita nel programma elettorale del Pdl.
Tuttavia proprio su questo punto, sull’assunzione diretta dei docenti da parte di scuole o reti di scuole, sulla base dei posti disponibili e dell’offerta formativa di ciascuna scuola, Centemero sembra discostarsi: “Penso che il nostro Paese sia molto complesso e molto diverso. Cambiamenti di questa portata sono di lungo respiro e richiedono un percorso fatto di piccoli passi se vogliamo che abbiano una valenza nazionale e non solo locale.”